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Fresatura degli ingranaggi

Fresatura e tornitura: quali sono le differenze?

Scopri le principali differenze tra fresatura e tornitura, due lavorazioni fondamentali per ottenere precisione e qualità nei processi di produzione

La tornitura e la fresatura rappresentano due delle lavorazioni meccaniche più importanti e diffuse nell’ambito dell’industria manifatturiera, in particolare nella produzione di componenti di precisione come gli ingranaggi. Questi processi permettono entrambi di modellare un pezzo asportando materiale, ma vengono eseguiti con metodologie e macchinari diversi.
Hanno un ruolo fondamentale nel garantire tolleranze ridotte, superfici di alta qualità e geometrie complesse, caratteristiche indispensabili per il corretto funzionamento degli organi meccanici.

La tornitura consente di lavorare con estrema precisione superfici cilindriche o coniche, mentre la fresatura permette di modellare forme piane, scanalature e profili complessi, contribuendo così alla versatilità e all’efficienza dell’intero ciclo produttivo. Capire a fondo le caratteristiche e le differenze tra queste tecniche è essenziale per ingegneri, tecnici e progettisti che devono scegliere la lavorazione più efficiente e precisa per un dato progetto.

In questo articolo analizzeremo nel dettaglio caratteristiche, vantaggi e differenze tra tornitura e fresatura e i risultati che è possibile ottenere con queste due lavorazioni.

Cos’è la tornitura e come funziona

La tornitura degli ingranaggi è una lavorazione meccanica che sfrutta l’azione di un utensile da taglio per asportare materiale da un pezzo in rotazione, con l’obiettivo di ottenere superfici cilindriche, coniche o sagomate adatte alla realizzazione di profili di ingranaggi. In genere la tornitura viene utilizzata in una fase preliminare o complementare, utile per preparare il materiale grezzo e modellare con precisione le superfici esterne o interne dell’ingranaggio. Il processo si basa sul movimento rotatorio del pezzo, bloccato su un tornio, mentre l’utensile compie avanzamenti controllati lungo l’asse longitudinale o trasversale, rimuovendo progressivamente il materiale in eccesso.

In questo modo è possibile realizzare con estrema precisione fori centrali, sedi di montaggio, gole, spallamenti e diametri di base che costituiranno la struttura portante del futuro ingranaggio. La tornitura si rivela quindi particolarmente utile nella produzione di corpi di ingranaggi, mozzi e superfici di centraggio, garantendo concentricità e tolleranze strette, indispensabili per assicurare il corretto accoppiamento tra i vari organi meccanici. Inoltre, grazie alle moderne macchine a controllo numerico (torni CNC), la tornitura degli ingranaggi permette non solo una ripetibilità elevata, ma anche la possibilità di integrare operazioni complesse in un unico ciclo di lavorazione, riducendo tempi e costi di produzione.

Le diverse tipologie di tornitura

Le tipologie di tornitura degli ingranaggi possono variare in base alla geometria del pezzo, al tipo di macchina utilizzata e all’obiettivo della lavorazione. Si distinguono innanzitutto la tornitura esterna, impiegata per la realizzazione dei diametri di base, delle gole e delle superfici cilindriche o coniche esterne del corpo dell’ingranaggio, e la tornitura interna, che permette di ottenere fori, sedi e diametri interni ad alta precisione, fondamentali per l’alloggiamento su alberi o per il montaggio di cuscinetti.

Esiste poi la tornitura frontale, utilizzata per lavorare le facce piane degli ingranaggi, garantendo planarità e parallelismo, e la tornitura di gole e spallamenti, utile per definire dettagli strutturali che agevolano il montaggio e il corretto funzionamento del componente. Nei processi più avanzati, si fa uso anche della tornitura a filettare, utile per realizzare scanalature elicoidali o profili particolari, e della tornitura di forma, che consente di ricavare geometrie complesse mediante utensili sagomati o controlli CNC multi-asse. Questa varietà di lavorazioni rende la tornitura un processo estremamente versatile, capace di adattarsi alle diverse esigenze della produzione di ingranaggi, dalla semplice sgrossatura al raggiungimento di tolleranze micrometriche nelle fasi di finitura.

La fresatura: caratteristiche e applicazioni

La fresatura degli ingranaggi è una lavorazione meccanica di asportazione del truciolo che consente di realizzare con precisione i denti degli ingranaggi, partendo da un grezzo precedentemente preparato mediante tornitura. Questo processo sfrutta utensili rotanti, chiamati frese, che possono avere forme diverse a seconda del tipo di ingranaggio da produrre e del profilo da ottenere. Il principio di base è quello di far ruotare l’utensile e il pezzo in modo sincronizzato, così che la fresa asporti progressivamente il materiale andando a scolpire i vani tra i denti.

La fresatura può essere eseguita su macchine tradizionali o, sempre più frequentemente, su centri di lavoro CNC, che permettono di ottenere tolleranze ridotte, geometrie complesse e un’elevata ripetibilità. È una tecnica molto versatile, adatta alla produzione sia di ingranaggi cilindrici a denti dritti o elicoidali, sia di ruote dentate con geometrie particolari, come ingranaggi conici o a vite senza fine. A seconda delle esigenze, può essere utilizzata per operazioni di sgrossatura, in cui si rimuove rapidamente una grande quantità di materiale, oppure per operazioni di finitura, che garantiscono la qualità superficiale e la precisione dimensionale del profilo dentato. La fresatura risulta quindi particolarmente utile nelle fasi di produzione di ingranaggi destinati a settori che richiedono affidabilità, efficienza e durata, come l’automotive, la meccanica industriale e l’aerospaziale, dove anche minime imprecisioni possono compromettere il corretto funzionamento di un sistema di trasmissione.

Le differenze fondamentali tra fresatura e tornitura e l’interazione tra i processi

Come abbiamo visto, sebbene la tornitura e la fresatura rientrino entrambe tra le lavorazioni per asportazione di truciolo, esse presentano differenze sostanziali nei principi di funzionamento, nei macchinari impiegati e nei risultati che permettono di ottenere. Comprendere questi aspetti è fondamentale per scegliere la tecnica più adatta in base al tipo di pezzo da realizzare e alle caratteristiche richieste. Tra le principali differenze tra le due lavorazioni troviamo:

  • movimento principale: nella tornitura il pezzo ruota su se stesso mentre l’utensile compie movimenti lineari di avanzamento; nella fresatura, invece, è l’utensile a ruotare ad alta velocità mentre il pezzo rimane fermo o compie movimenti di avanzamento controllati;
  • geometria del pezzo lavorato: la tornitura è ideale per pezzi di forma cilindrica o conica (alberi, boccole, corpi di ingranaggi), mentre la fresatura è più adatta a superfici piane, scanalature, dentature e profili complessi. Per questo la fresatura è indispensabile nella realizzazione dei denti degli ingranaggi;
  • flessibilità della lavorazione: la tornitura è meno versatile ma garantisce grande precisione nelle tolleranze dimensionali e concentricità. La fresatura, al contrario, offre una maggiore versatilità geometrica, consentendo di realizzare forme complesse, fori, cave e dentature in un unico ciclo;
  • campi di applicazione: la tornitura trova impiego soprattutto nella preparazione dei grezzi, nella realizzazione di diametri e sedi di centraggio, oppure nella finitura di superfici cilindriche. La fresatura, invece, è indispensabile per la lavorazione diretta dei denti degli ingranaggi, ma anche per componenti che richiedono superfici piane, forature e dettagli strutturali;
  • qualità superficiale e produttività: la tornitura consente di ottenere superfici lisce e regolari grazie al taglio continuo, ed è quindi ideale per pezzi di precisione. La fresatura, grazie alla molteplicità dei taglienti, è più veloce e produttiva, soprattutto quando si tratta di rimuovere grandi volumi di materiale o di realizzare geometrie complesse.

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